Qui troverai l’elenco dei servizi più richiesti

Prestazioni



  • Audiometria tonale liminare

  • Audiometria tonale sopraliminare

  • Audiometria vocale

  • Impedenzometria

  • Ricerca e studio del riflesso stapediale

  • Reflex Decay Test e Tone Decay Test

  • Tests clinici della funzionalita’ vestibolare con prove caloriche e l’ausilio di telecamera ad infrarossi

  • Ricerca e studio del Nistagmo spontaneo,di posizione e di posizionamento

  • Rino-faringo-laringoscopia diretta a fibre ottiche, con ottiche rigide e flessibili

  • Otoscopia a fibre ottiche


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Visita Otorinolaringoiatrica

E’ il primo contatto tra il paziente e lo specialista Otorinolaringoiatra. Dopo una accurata raccolta della storia clinica del paziente (anamnesi) lo specialista procede ad un esame visivo della cavità orale, delle cavità nasali e dell’orecchio del paziente e ad una eventuale laringoscopia indiretta per visionare, con l’ausilio di uno specchietto riscaldato, l’ipofaringe e la laringe con le corde vocali, per poi procedere con la formulazione di una diagnosi o con la prescrizione di esami specialistici.



Esame Audiometrico Tonale Liminare

L’esame audiometrico tonale liminare è la misurazione (soggettiva) della capacità uditiva di un paziente. E’ un esame non invasivo e, previa otoscopia (esame clinico dell’orecchio), viene effettuato ponendo il paziente in una cabina insonorizzata. Dapprima si effettua l’esame facendo indossare al paziente una cuffia insonorizzata ed inviandogli dei suoni (toni puri) ad intensità crescente per ogni frequenza esaminata. Non appena il paziente sente il tono, lo segnala all’esaminatore che provvede a riportare su di un grafico il livello di intensità, alle diverse frequenze, a cui il paziente inizia a sentire il tono (generalmente viene testato un range di frequenze che va dal tono più cupo, a 125 Hz, fino al tono più acuto, 8000 Hz, ed una intensità che va da – 10 dB HL fino a 120 dB HL). Dopo l’esame con la cuffia insonorizzata, al paziente viene fatto indossare un piccolo vibratore osseo dietro l’orecchio ripetendo l’esame facendo vibrare tale dispositivo e riportando sullo stesso grafico le risposte dell’esaminando. Dall’interpretazione del grafico finale, lo specialista Otorinolaringoiatra riuscirà a porre diagnosi di Normoacusia (Udito Normale) o di Ipoacusia (Diminuzione dell’Udito) e stabilire se l’eventuale Ipoacusia è dovuta ad un problema a livello dell’orecchio Medio o dell’orecchio Interno, eventualmente con l’ausilio dell’esame impedenzometrico.





Esame Audiometrico Vocale

L’audiometria Vocale è la misurazione della capacità del paziente di discriminare (ovvero capire) le parole. Viene effettuato con lo stesso strumento utilizzato per l’audiometria tonale liminare ma in cui lo stimolo sonoro non è più un tono puro ma delle parole formate da due sillabe (ad esempio: cane, pane, uscio, ecc.). Tali parole vengono presentate al paziente a gruppi di dieci e ad intensità crescente. Per ogni gruppo di dieci parole presentate ad intensità crescente l’esaminatore provvede ad annotare su di un grafico quante (in percentuale) il paziente ne ripete correttamente. Dall’esame finale del grafico lo specialista ricava la capacità dell’esaminato a discriminare correttamente il parlato.



Esame Impedenzometrico

L’esame impedenzometrico è la misurazione della eventuale resistenza che le strutture dell’orecchio medio oppongono alla trasmissione del suono dall’esterno all’orecchio interno.
E’ un esame non invasivo e viene effettuato facendo indossare al paziente una cuffia dotata di una piccola sonda su di un lato, che viene inserita a chiusura dell’orecchio da testare con l’interposizione di un tappino in materiale plastico.
E’ un esame di tipo oggettivo e non presuppone la collaborazione del paziente. Attraverso questa sonda il paziente ode un piccolo suono a tonalità grave che, raggiunta la membrana timpanica, in parte la attraverserà ed in parte verrà riflesso. Più la membrana timpanica e la catena degli ossicini dell’orecchio medio è rigida e maggiore sarà la quantità di suono che verrà riflessa dalla membrana timpanica rispetto a quella che verrà trasmessa all’orecchio interno. L’apparecchio, sulla base del predetto principio di funzionamento, disegnerà un grafico che sarà di forma vagamente triangolare se non vi è rigidità del sistema timpano-ossicini, appiattendosi man mano verso una forma a “linea retta” nei casi in cui la resistenza al passaggio del suono sarà massima come quando si é in presenza di liquido nell’orecchio medio (ad esempio nei casi di otite sierosa).





Esame vestibolare

L’esame vestibolare è un esame che consente allo specialista otorinolaringoiatra di esaminare la funzione dell’equilibrio del paziente. E’ un esame non invasivo e viene effettuato in vari modi, con o senza l’ausilio di particolare strumentazione, a seconda di qual è il dubbio diagnostico che si vuole risolvere. L’esame più semplice consiste nel far assumere al paziente delle particolari posture, in piedi sull’ “attenti”, con le braccia tese in avanti, ecc. e studiandone le reazioni, oppure facendo camminare il paziente ad occhi chiusi per verificare se devia dalla direzione di marcia.
Si può passare poi a far assumere alla testa del paziente, seduto o sdraiato sul lettino da visita, delle particolari posizioni (manovre diagnostiche per la vertigine cosiddetta “parossistica”), oppure stimolare i due recettori dell’equilibrio con dell’acqua a 44°C o a 30°C iniettata prima in un orecchio e poi nell’altro. Tale ultimo esame (prova calorica) provoca l’insorgenza di un particolare riflesso motorio dell’occhio del paziente (che viene osservato con la telecamera ad infrarossi) che prende il nome di Nistagmo (un movimento rapido dell’occhio verso un lato della testa, seguito da un movimento lento di ritorno verso la posizione di partenza). Dall’esame di tale movimento nistagmico lo specialista otorinolaringoiatra riuscirà ad individuare eventuali deficit di funzionamento del recettore dell’equilibrio di un orecchio rispetto a quello contro laterale.



Rinofaringolaringoscopia diretta a F.O.

L’esame rinofaringolaringoscopico diretto a F.O. viene effettuato con l’ausilio di Fibre Ottiche rigide o flessibili con particolare angolazione dell’ottica e di diametro variabile e con eventuale telecamera collegata all’ottica e ad un sistema di videoregistrazione delle immagini. Mediante l’introduzione di tali fibroscopi nelle cavità nasali o nella cavità orale del paziente (manovra generalmente ben tollerata anche da piccoli pazienti) lo specialista otorinolaringoiatra esamina le cavità nasali, il rinofaringe, l’orofaringe, l’ipofaringe e la laringe del paziente, valutando la presenza di eventuale patologia acuta o cronica e la motilità delle corde vocali.


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